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mercoledì 17 luglio 2013

NEWMAN - Siren (2013)

NEWMAN "Siren" (AOR Heaven) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: Newman, hard rock melodico anni ottanta

Dall'esordio omonimo nel lontano 1997, la band inglese capitanata dal cantante/chitarrista/compositore Steve Newman ha sempre saputo offrire buoni dischi, mai deludendo chi si accostava alla loro proposta, ma, per imprescrutabili meccanismi del music biz e dell'audience, i Newman non sono mai riusciti ad ottenere i riscontri di vendite e fama che meritavano e continuano a meritarsi anche col nuovo album registrato con l'ausilio del fido batterista Rob McEwen e con altri ospiti che menzionerò al momento opportuno.
Steve parte subito badando al sodo con "Scar Of Love", solido e affilato hard rocker che fila veloce mantenendo la giusta attenzione sul lato melodico che sfocia in un buon refrain, orecchiabile senza essere ruffiano, e seppur "Had Enough" rallenta un pò il passo, la sua bella combinazione fra hair metal americano (tipo Winger) e hard rock inglese tipico dello stesso Newman riesce a non far calare l'attenzione e fa guadagnare alla canzone un posto fisso nella mia playlist da viaggio estiva. La successiva "Arcadia" è un buon brano che trae qualche spunto dai Def Leppard di "Hysteria" (l'album) e lo arricchisce di afflati semi-pomposi alla Magnum, restando tuttavia nel tradizionale solco del songwriting di Steve Newman, melodia e romanticismo con nerbo insomma.
"Another Bitch Of A Night" torna sulla orme della precedente "Had Enough", ma questa volta l'attenzione è posata in particolare sui Whitesnake da "1987" in poi, caratteristica evidenziata da un cantato che richiama l'impostazione di Coverdale e da certe soluzioni compositive che non faticherete a riconoscere. Non fatevi ingannare dai primi vellutati secondi di "Feel Her Again" perchè si parte subito dopo con un riff energico incalzato dal drumming di McEwen, per ospitare l'assolo dell'ospite Robert Säll (Work Of Art, W.E.T.), ciliegina sulla torta di un buon brano melodico quanto basta a farsi piacere dai fans di W.E.T. e Harem Scarem.
Dopo tanta grazia, la sostenuta "Some Kind Of Wonderful" si colloca un buon gradino e mezzo sotto il materiale che l'ha preceduto nonostante il contributo in fase compositiva e dei cori di Pete Newdeck (Eden’s Curse, Tainted Nation), ma fortunatamente ci pensa la titletrack a riportare in alto il livello dell'album con quelle sue strutture armoniche derivate da Bad Habit e non solo. Brano ovviamente derivativo, ma ben eseguito e che riesce nell'intento di intrattenere.
"When It Comes To Love" è una gran bella power-ballad dalle tinte umorali, composta insieme all'amico di vecchia data Nick Workman (Vega, Kick) e con l'assolo ad opera di Shaun Bessant. I sei minuti di "Crossfire" scorrono piuttosto bene nell'alternanza fra passaggi più tranquilli ed altri nei quali la tensione sale, un mix che un talentuoso e dotato artista come Steve Newman maneggia con abilità. Su "Waiting For The Day", anch'essa scritta insieme a Pete Newdeck, possiamo ascoltare del tradizionale hard rock melodico con qualche punta di Dare trattati cogli steroidi.
"The Foolish One" è l'altra power-ballad del cd, piacevole quanto nel complesso lievemente inferiore a "When It Comes To Love", mentre le ultime note spettano a "Don't Know Why", potente AOR penalizzato da una certa confusione in sede compositiva (questa l'impressione che ne ho tratto), capace comunque di non distruggere quanto di buono sinora datoci in ascolto.
Mi auguro davvero che questa volta Steve Newman riesca ad ottenere più che soddisfacenti numeri di vendite. Se siete già fra i fortunati possessori di altri dischi di Newman saprete già di non restare delusi da "Siren", ma se ancora non avete nulla, non siate timorosi e prendetevi questo bel prodotto di hard rock/AOR anni ottanta dai suoni attualissimi.


ABe

Massima Allerta: Had Enough, When It Comes To Love, Feel Her Again
Pelo Nell'Uovo: una tracklist con un paio di brani in meno (Don't Know Why e Some Kind Of Wonderful, ad esempio) sarebbe stata inattaccabile

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